Riassunto di un articolo di oggi di Unitàonline
(http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=41449)
che ci fa capire come ragionano coloro che strenuamente difendono la cattolicità da tutti gli altri “infedeli”…forse non ricordano però il sesto comandamento.
A quando la scelta? Ghigliottina o patibolo, sedia elettrica o iniezione letale? Louise
Non si può dire che la Lega, per bocca del ministro delle Riforme Roberto Calderoli, non abbia le idee chiare. Davanti all'ennesimo attentato di Unabomber, propone in un batter d'occhio la sua ricetta: «Per persone come lui non può esserci giustizia, può esserci soltanto la morte». A dar manforte al compagno di partito, Roberto Maroni: «Benvenga l’introduzione di una taglia se è un modo per fermare questo pazzo criminale», sentenzia il ministro del welfare. Anche il ministro Gasparri si è dichiarato favorevole.
Proposte controverse, che hanno suscitato reazioni sdegnate. Inasprire le pene quindi, in questo caso, non avrebbe alcun potere deterrente. Il problema è catturarlo. La taglia, quindi, sarebbe completamente inutile», è il commento di Massimo Brutti, responsabile giustizia dei ds.
«Sulla pena di morte non si scherza ? afferma Fabrizio Vigni, deputato Ds – È stata eliminata per sempre dal nostro ordinamento giuridico e dalla nostra civiltà. Non è con la barbarie della pena capitale che si contrasta efficacemente il crimine. Le parole di Calderoli sono inaccettabili, irresponsabili, pericolose, e hanno ragione i penalisti a chiedere che il presidente del Consiglio smentisca ufficialmente il suo ministro». «È inaccettabile – conclude Vigni – che un ministro della Repubblica faccia affermazioni del genere, in contrasto con la nostra stessa Costituzione».
«Non bisogna dare spago a Calderoli e alla campagna elettorale della Lega.
Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio definisce «pericoloso delirio forcaiolo» quello di Calderoli che mira soltanto «a nascondere i gravissimi fallimenti del governo sulla sicurezza e sulla giustizia». Dello stesso avviso il segretario di Nessuno tocchi Caino e membro della Direzione di Radicali Italiani, Sergio D’Elia: «Non criminalizzo il ministro Calderoli né per la sua proposta di una taglia per la cattura di Unabomber nè per le sue convinzioni a favore della pena di morte. Certo, è un ministro della repubblica e dovrebbe conoscere la costituzione italiana e gli impegni internazionali sottoscritti dal nostro paese, che vietano la pena di morte. Mi preoccupa invece l’effetto criminogeno della sua proposta».
«È incredibile, non so come si fa a sopportare l’alleanza con la Lega, soprattutto per partiti di ispirazione cristiana: come fanno a stare con chi propone la pena di morte?», riflette il segretario nazionale dell’Udeur Clemente Mastella.
Anche una parte della maggioranza è contraria alla proposta Calderoli. Per il deputato forzista e sottosegretario all?Interno Michele Saponara «istituire una taglia sarebbe un segnale di sfiducia nei confronti delle forze dell’ordine». «La pena di morte non aggiunge nulla alla nostra sicurezza e toglie molto alla nostra civiltà e quindi sono contrario almeno due volte», attacca da Milano il vice presidente del Consiglio, Marco Follini. Anche Rocco Buttiglione, ministro per le Politiche Comunitarie, boccia la proposta del ministro per le riforme: «Il problema non è prendere un criminale e poi massacrarlo e metterlo alla tortura”.
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