Dove sono le voci libere? Dov'è il diritto d'informazione? Dove sono gli approfondimenti doverosi di un "fenomeno" giustamente in fermento per la rivendicazione di sacrosanti diritti? Pietro Orsatti ne fa una lucida e puntuta analisi che non posso far altro che condividere, soprattutto alla luce dei grossi sommovimenti americani in merito ai diritti. Voglio ricordare che la Casa Bianca ha lanciato sul proprio portale poco tempo fa, lo spazio LGBT dedicato e denominato "Winning the Future - President Obama and the LGBT community".
La notizia clamorosa sarebbe quella che Lady Gaga parteciperà alla parata dell'11 giugno, tralasciando di vedere la vera notizia, cioè come si sia giunti alla sua partecipazione,
Dichiara Pietro: "Lady Gaga viene gratis, non ha nessuna corte che l’accompagni se non un ridottissimo numero di collaboratori, si è messa a disposizione del comitato organizzatore
dell’Europride per esprimere vicinanza con le istanze Lgtb. Punto. Tutto questo avviene a sue spese. Neanche il rimborso per sé e per i suoi. Lo fa perché è una “militante” ancor prima che una pop star, e utilizza la sua enorme visibilità per sostenere, in Italia, a Roma, le richieste legittime della comunità Lgtb.
Inoltre. Nel creare le condizioni della sua partecipazioni alla parata dell’11 giugno ha giocato un ruolo e non marginale l’ambasciata Statunitense a Roma, o meglio l’intervento diretto dell’ambasciatore Thorne, di concerto e con l’assenso implicito del Dipartimento di Stato (quella roba piccola piccola guidata da una certa Hillary Clinton), accogliendo un appello dell’associazionismo Lgtb italiano e (sarà un caso?) il tutto è avvenuto proprio nei giorni in cui il parlamento italiano bocciava una norma di semplice buonsenso sull’omofobia e i gay diventavano obiettivo denigratorio della campagna elettorale in corso per le amministrative in compagnia dei magistrati, dei comunisti/ladri di macchine/terroristi e dei “negher” e “marocchini” che sono buoni solo se vanno alle feste del premier in perizoma."
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