sabato 9 aprile 2005

Notizie flash

Il presidente cubano Fidel Castro ha elogiato Papa Giovanni Paolo II per essere stato un forte critico del capitalismo selvaggio durante il suo discorso ieri sera e ha dichiarato che è ipocrita da parte del presidente George W. Bush essere venuto a Roma ad assistere ai funerali.

Castro ha detto che era vero che Papa Giovanni Paolo II si era opposto al comunismo, ma che negli ultimi anni aveva aspramente criticato gli abusi del capitalismo e in particolare l’imperialismo degli Stati Uniti. Il Papa visitò Cuba nel 1998.

“Ora vanno a piangere sul cadavere di Giovanni Paolo II che si oppose alla guerra, si oppose al sistema imperialistico, che condannò spesso il consumismo e la brutale guerra in Iraq”, ha detto Castro durante il suo messaggio televisivo.

“Quanto lontano andrà questa ipocrisia. Secondo al mia opinione (la presenza di Bush) è un oltraggio alla memoria di Giovanni Paolo”, ha detto.
Il governo di Castro ha sorpreso molti dichiarando tre giorni di lutti e garantendo un’ampia copertura mediatica da parte della televisione di stato delle attività della chiesa cattolica dopo la morte del papa.

Il presidente dell’Assemblea Ricardo Alarcon guida la delegazione cubana ai funerali.

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Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile nazionale Arci per l’immigrazione: “La Corte Europea dei diritti umani, a seguito del ricorso presentato dai legali di alcuni immigrati trattenuti nei Cpt, ha inviato una nota al governo italiano per invitarlo a fornire chiarimenti in merito a:1) le procedure di identificazione personali adottate per ogni singolo ricorrente; 2) in caso di presentazione di richieste d’asilo, quali procedure siano state adottate e che esito abbiano avuto; 3) se siano in corso attualmente procedure di espulsione.
Il governo è stato inoltre invitato a fornire tutta la relativa documentazione entro e non oltre il 6 maggio del 2005.
Questo disposto della Corte Europea, che almeno in parte accoglie le richieste avanzate nel ricorso, costituisce una indubbia conferma di chi, come noi, ha sempre sostenuto l’illegittimità delle procedure adottate dal governo nei confronti dei migranti che arrivano sulle nostre coste.
Chiusura nei Cpt e privazione ingiustificata della libertà personale, mancate identificazioni, impossibilità di accedere alle procedure di richiesta asilo, espulsioni di massa con conseguente deportazione nel deserto libico: tutte violazioni della nostra Costituzione e del diritto internazionale di cui finalmente si chiede conto al governo.
Un primo piccolo ma significativo passo avanti che ci stimola a continuare la nostra battaglia insieme ai migranti per l’affermazione dei loro diritti”.

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