sabato 9 aprile 2011

Quello che non ci dicono!


In un interssante articolo Gianni Lannes ci racconta di controlli su alimenti provenienti da Bosnia e Kosovo che non sono molto rassicuranti.
Perchè a distanza di così tanti anni dal conflitto ci si preoccupa di tener monitorati determinati alimenti per ricercare tracce di uranio e arsenico?
Si scopre che oltre i bombardamenti all'uranio impoverito si trovano in tre laghi della Erzegovina discariche illegali di scorie radioattive francesi, poveretti da qualche parte le devono pur smaltire facendo addirittura il lancio da elicotteri!
Si scopre che a Roma, nel luglio del 2005 è stata siglata -nella disattenzione generale- la ratifica di alcune variazioni alla normativa emanata dall’Agenzia per la promozione del nucleare civile (AEN-NEA) e cioè che i limiti di contaminazione degli alimenti saranno considerati accettabilisenza alcuna limitazione temporale e che la loro applicazione verrà estesa alla situazione di crisi della gestione dei rifiuti delle centrali stesse.

In poche parole, non si tratterà di tollerare per un periodo limitato una dose di radioattività nel caso di incidente grave, ma di autorizzare definitivamente la presenza di inquinanti radioattivi nei nostri alimenti, di fatto normalizzare la radioattività, alzare in modo permanente la quantità superiore al consentito e naturalmente rischioso.
Mi pare si debbano porre quest domande, prima di tutto al Ministero della Sanità...

Leggi l'articolo: " Uranio e arsenico negli alimenti importati da Bosnia e Kosovo"

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