Interessante domanda alla quale Piero Sacruffi risponde nel suo libro “Il Terzo Secolo – Cronache americane”.
Sottolineo che é inevitabile trovare radicalismi o fondamentalismi in ogni religione o ideologia. Interessante sarebbe riuscire a superare le barriere e a lasciar spazio al dialogo.
Per non dilungarmi troppo, faccio un riassunto del capitolo in questione e trascrivo il link.
http://www.scaruffi.com/feltri/us18.html
Il panorama del fondamentalismo cristiano, con la sua appendice di sette religiose , le infinite connessioni con le milizie paramilitari di estrema destra e il suo pittoresco corteo di telepredicatori, e’ uno dei piu’ inquietanti dell’America degli anni ‘90.
Dagli anni ‘60 in poi i membri praticanti delle religioni maggiori sono diminuiti del 25%, ma quelli delle religioni “entusiastiche” (come vengono chiamate quelle piu’ locali e piu’ intransigenti) sono raddoppiati e dovrebbero aver superato la soglia dei sessanta milioni.
Questa e’ la quarta ondata religiosa dell’America.
Ogni ondata ha pertanto causato sconvolgimenti sociali. Il tema che unisce la costellazione dei fondamentalisti e’ la lotta contro l’aborto piu’ che una vera e propria prospettiva ideologica. Alcuni predicatori hanno un seguito fedelissimo. La partecipazione del pubblico raggiunge talvolta livelli di puro delirio.
Il caso piu’ celebre fu forse quello di Jimmy Swaggart, predicatore della Louisiana che era seguito da milioni di telespettatori, e che, di fronte a prove schiaccianti, ha finalmente ammesso di essere un frequentatore abituale dei bordelli della zona. Lungi dall’alienargli le simpatie della sua “parrocchia”, la sua confessione pubblica, condita di gesti teatrali, di lacrime di coccodrillo e di citazioni bibliche, e’ stato uno spettacolo dentro lo spettacolo.
Di tutti i candidati alla presidenza del 1988 due erano traditi (sessualmente parlando) dall’eta’ dei loro figli. Entrambi erano predicatori: Pat Robertson, leader della Christian Coalition , e Jesse Jackson, il piu’ famoso dei neri.
A Modesto, in California, esercita il Reverendo Kirby Hensley, fondatore (nel 1962) della Universal Life Church. Persino un pappagallo e un gatto vennero elevati a ministri della chiesa.
Poco a poco la sua chiesa fini’ nel mirino delle autorita’.
Il potere di questi predicatori e’ talvolta paragonabile a quello del Papa in Italia.
Il cattolico piu’ influente d’America non e’ comunque il cardinale O’Connor, da alcuni indicato come il prossimo Papa, ma probabilmente suor Angelica (al secolo Rita Rizzo), la superstar della televisione religiosa che dal suo monastero dell’Alabama inonda i focolari domestici con le produzioni della sua Eternal World Television Network (fondata nel 1981 in un garage abbandonato). La religione di questa “telesuora” e’ molto semplice e molto tradizionale, ancorata ai valori della Vergine Maria, degli angeli e dello Spirito Santo. Passano quasi osservati fenomeni di fanatismo anche maggiori, come quello dei numerosi gruppi che si riconoscono nel credo della “Christian Identity”, un movimento che si rifa’ a un oscuro “israelismo britannico” del secolo scorso, e che si raccoglie attorno alla “Church of Jesus Christ Christian”.
Alla Christian Identity appartiene anche James Ellison, fondatore a sua volta in Arkansas della comunita’ “The Covenant, Sword and Arm of the Lord” (i cui fedeli venivano addestrati a sparare nella convinzione che soltanto i migliori tiratori sopravviveranno all’apocalisse), arrestato nel 1985 per possesso illegale di armi e gestione di un racket. I criminologhi concordano che la maggior parte dei problemi della societa’ americana, ovvero poverta’, crimine e droga, sono causati soprattutto dal crollo del mito della famiglia. La fatale debolezza della societa’ americana degli anni ‘90 ha origine dalla violazione dei principi cattolici.
Improvvisamente, e forse anche sotto l’incubo della pestilenza dell’AIDS , sono i giovani stessi che si pongono alla guida del movimento, e lo “Youth Day” del 1993 ne e’ la prima dimostrazione pratica. La chiesa cattolica ha un rimedio a tutti i mali che data da duemila anni fa: all’edonismo sempre meno entusiasmante e sempre piu’ meccanico (nonche’ pericoloso) della liberazione sessuale la chiesa offre il miraggio dell’amore romantico e sano della controrivoluzione sessuale .
Le statistiche cominciano a focalizzarsi sulle diverse abitudini fra coppie cattoliche (che non usano contraccettivi) e coppie “liberate”: fra le prime la percentuale di divorzio e’ del 2%, fra le seconde e’ del 53%; fra le prime l’AIDS e’ praticamente inesistente, fra le seconde e’ in rapido aumento; i figli delle prime che finiscono in carcere sono meno del 10%, i figli delle seconde che finiscono in carcere sono piu’ del 50%.
Non e’ il Vangelo che converte nuovi adepti, sono i numeri.
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