L'articolo di Aurelio Mancuso (Presidente Equality Italia), copiato sul fondo del post, mi solletica la memoria.
Vorrei ricordare a tutti che fu Casini a introdurre l'estensione ai conviventi nelle norme del regolamento del Fondo Pensioni integrativo del Parlamento.
Sarebbe da verificare se i parlamentari riescono a coprire i costi del fondo con la loro detrazione oppure se deve esser integrato con altri fondi di "cassa comune" perchè risulta che il 70% del rimborso prestazioni avviene per i parlamentari e parenti affini che non sono più "attivi".
Se è vero che la quota per l'integrazione viene decurtata dagli stipendi in base al 4,5 per i parlamentari attivi e al 4,7 per quelli non più attivi, è altrettanto vero che un misero 0,2 di detrazione in più dà dei grossi privilegi alla "vecchia casta" e con piccole prebende estesa a tutti i parenti compresi i conviventi!
Mentre i comuni cittadini conviventi si vedono negati diritti fondamentali!
Assistenza Sanitaria Integrativa (dalla pagina del sito del Senato alla voce "Trattamento economico dei Senatori")
Il Fondo di solidarietà fra i Senatori eroga un rimborso parziale di determinate spese sanitarie sostenute dagli iscritti, nei limiti fissati dal Regolamento e dal Tariffario. L'iscrizione è obbligatoria per i Senatori in carica, che versano un contributo pari al 4,5 per cento dell'indennità lorda; è facoltativa per i titolari di assegni vitalizi, il cui contributo è pari al 4,7 per cento dell'importo lordo del proprio assegno. Con il versamento di quote aggiuntive è possibile l'iscrizione dei familiari.
Mancuso (Equality Italia): Caro Fini fornisci i dati: quali deputati conviventi usufruiscono dell’assistenza sanitaria integrativa?
"Abbiamo ascoltato increduli in questi giorni lezioni da parte di Rocco Buttiglione, Gasparri e tanti altri politici della destra italiana, sul fatto che i cittadini devono essere uguali davanti alla legge. Questa teoria è stata assunta per spiegare perché era da respingere la legge contro l’omotransfobia, naturalmente si raccontava una bugia, poiché altre specificità e minoranze giustamente hanno nel nostro ordinamento tutele dedicate, in ragione dell’appartenenza etnica, religiosa, disabilità. Ma no gli omosessuali e le/i transessuali non hanno alcun diritto da reclamare, anzi possono continuare a essere uccisi e aggrediti, tanto non sono poi persone tanto degne. Ma la domanda che ora sorge spontanea è questa: come mai ai deputati è consentito estendere l’assistenza sanitaria integrativa anche alle persone che convivono con loro? In Italia le convivenze e le coppie gay non hanno alcun tipo di tutela perché si agita la difesa della famiglia tradizionale, ebbene illustre presidente della Camera Gianfranco Fini, ci dica chi sono i deputati conviventi che usufruiscono di questo privilegio. Siamo certi che tra questi ci sono tanti, che ogni giorno proclamano all’opinione pubblica che l’unica famiglia è quella sposata, poi però utilizzano le cure odontoiatriche piuttosto che le cure termali con i propri e le proprie conviventi! Come si vede siamo tutti uguali!"
Aurelio Mancuso – Presidente Equality Italia
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