domenica 10 aprile 2011

Europa: limiti tolleranza radiazioni troppo alti!



In Francia (perchè dall'Italia non ci giunge alcuna notizia), i tassi rilevati vengono considerati bassi rispetto ai tassi osservati dopo Chernobyl nel 1986 e le autorità hanno sottolineato che non vi è alcun motivo di panico.
Tuttavia, secondo il CRIIRAD, la contaminazione dell’aria - e di conseguenza dell’acqua piovana - continuerà per almeno altre due settimane.
L’organismo francese osserva che il fallout radioattivo di iodio-131 può raggiungere diverse centinaia di becquerel per metro quadrato – o anche espandersi per migliaia di metri quadrati per condizioni meteorologiche avverse.
Spinaci, insalate e altri ortaggi coltivati su grandi superfici sono particolarmente sensibili alla contaminazione da iodio-131, se coltivati all’esterno ed esposti alla pioggia.
La contaminazione indiretta del latte, invece si verifica dopo un paio di giorni che le vacche han brucato l’erba, IRSN ha trovato iodio-131 in un campione di latte prelevato il 25 marzo pertanto il fallout radioattivo raggiunse l’Europa già il 23 marzo.
Ma solo 25 marzo, l’UE decise di rafforzare i controlli sulle importazioni dei prodotti alimentari e sui mangimi provenienti da talune regioni del Giappone.
Peccato però che le nostre tabelle di tollerabilità siano alquanto diverse da quelle Giapponesi, sono davvero così forti le lobbies nucleari sul governo europeo?
I Verdi chiedono l’abbassamento immediato delle soglie limite fissate nella nota del Parlamento europeo, ritenendo che i limiti per i livelli massimi di radiazioni consentiti nei prodotti alimentari importati sono “molto meno rigidi” rispetto ai limiti che il Giappone sta applicando per il consumo interno.

Nessun commento:

Posta un commento