giovedì 28 aprile 2011

Biotestamento: difesa della vita tout court e disprezzo per l'uomo Gallo

Trovo semplicemente rivoltante l'atteggiamento dei politici in questa trasmissione, perchè da paladini difensori della vita e della cattolicità, non applicano i minimi principi di rispetto per la persona.
Il video è eloquente.



Una piccola riflessione sulla legge in discussione.
Questa legge a quanto dice la signora Binetti impone che le persone non possano decidere liberamente per interrompere alimentazione ed idratazione forzata.
Permette però al medico - in accordo con parenti, dato che il paziente in questione non può esprimersi circa i trattamenti nella situazione fisica nella quale versa - di decidere quando interrompere i trattamenti.
Non è questa di fatto eutanasia legalizzata?
In pratica si vuol legalizzare ciò che peraltro in tanti casi chiusi nelle 4 mura di casa o d'ospedale vengono da sempre praticati, ma con l'introduzione dello sgravio del rimorso per la decisione: "Lo dice la legge, pertanto io medico e parente sono a posto con la mia coscienza".
Non sarebbe più giusto sottrar loro questa coercitiva decisione affidandola ad una dichiarazione anticipata del paziente, come si effettua per la dichiarazione di donazione di organi?
Ci sarebbe finalmente davvero:
- un'attuazione di ciò che la nostra Carta recita,
- buona pace per le coscienze di tutti coloro che non agirebbero nascostamente
- e finalmente davvero il rispetto naturale per la vita: Wojtyla insegna!
Qui si pecca di onnipotenza, prolungando all'infinito ciò che naturalmente si interromperebbe.
La Bibbia dice che come uomini abbiamo il libero arbitrio: dobbiamo solo credere in Gesù Cristo e saremo salvati (Giovanni 3:16; Romani 10:9-10).
Il libero arbitrio riguarda la libertà di ogni uomo di scegliere se servire Dio o no.
Ma a quanto pare certa gerarchia, certi pseudo-cattolici e ahimè certa politica vogliono negare imponendo una visione confessionale ad uno stato che rappresentando tutti i cittadini, non può che esser laico.

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