martedì 5 aprile 2005

Lettera aperta a Scelli da un volontario Croce Rossa.

di Gianni Bocchi*

Egregio Commissario Scelli, La chiamo Commissario nonostante sui giornali appaia già come ?ex?, in quanto sono ancora convinto, e lo sono da dieci anni di Croce Rossa all?attivo, che Lei sia il Commissario fino alla nomina del Presidente Nazionale e, in base ai tempi biblici della Croce Rossa Italiana per ogni cosa e sebbene Lei abbia dato il via alle procedure elettorali, sarà molto difficile avere un?elezione a breve.
Di certo Lei non è una persona scelta dalla Croce Rossa. Lei non può neppure candidarsi, Lei non è un socio attivo. Il Governo attuale L?ha nominata Commissario. Ogni Governo, in Italia, ha solitamente il suo Commissario.

La Croce Rossa deve essere Neutrale, Imparziale ed Indipendente secondo i principi fondamentali dello Statuto, ma proprio lo Statuto della Croce Rossa Italiana è legge dello Stato e quindi approvato in base alla maggioranza parlamentare del momento.
Mi ricordo alla Convention a Roma quando Lei, tra gli inni delle musiche trionfali, è saltato in groppa all?Italiano liberato dalla prigionia in Iraq.
Ho visto in quel momento crollare tutte le fondamenta dei Principi della Croce Rossa.
Non era Lei, caro Commissario, che doveva farsi portare dal portantino sulle spalle, come un bambino ed il suo papà. Ritengo che fosse lui a dover abbracciare i Volontari della Croce Rossa, ripeto, i Volontari della Croce Rossa, quelli che gratuitamente ogni giorno al riparo dai riflettori, in silenzio, con moglie e figli a casa, togliendosi denaro dalle tasche e tempo di studio, di lavoro, di vita, dedicandosi agli altri, garantiscono a Lei, se lo prende, il Suo stipendio da Commissario, e alle persone, anche come Lui, la forza d?amore e l?assistenza gratuita dell?Associazione.
Ma forse questo, Lei, Commissario, non glielo ha mai detto e forse non lo ricorda neppure Lei.

Quando poi L?ho sentita nominare ?ex? dai giornali ed abbracciare un partito politico con il rimbalzo sui media (onestamente molti hanno definito la Sua ultima apparizione un flop) sono rimasto basito, senza parole, ?[?] c?ogni lingua divien tremando muta [?]? scriveva l?Alighieri. Ma in questo caso non si tratta di una bella donna come nel sonetto.
Ma di un tradimento.
Come posso rimanere in un?Associazione guidata da un uomo che è una costola (un braccio sarebbe troppo) di un partito politico? Che come esempio per i giovani sceglie ex terroristi e non i Volontari dell?Associazione che guida?
La vergogna mi assale quando i conoscenti mi fermano e mi dicono ?hai visto il tuo Commissario? La Croce Rossa a suo uso e consumo eh? Anche tu sei di quel partito??

Io non ci sto, caro Commissario. Non accetto che Lei svenda il mio operato e l?operato di tanti come me per un suo progetto personale.
La invio a rassegnare le dimissioni da Commissario immediatamente.
Sarebbe più dignitoso, non per Lei, ma per tutti noi che aiutiamo la Gente.
Lei non ha il diritto di farci questo. Non ora, mentre guida la nostra Associazione.
Noi siamo la forza di questa Croce Rossa, siamo Centinaia di Migliaia e non guardiamo in faccia il bello ed il brutto, la religione, il colore, il partito, siamo Volontari della Croce Rossa e gratuitamente aiutiamo gli altri, quasi sempre senza ricevere mai un grazie.
Noi ci possiamo permettere il simbolo di imparzialità e neutralità, il segno distintivo della Croce Rossa.

* Socio Attivo della Croce Rossa Italiana

Nessun commento:

Posta un commento