Caro ministro Sirchia,
che abile comunicatore che è lei. Cogliere noi donne sul nostro punto debole conclamato, la vanità, è stata una grande idea. E con quel messaggio chiaro, netto, ineludibile. Ci permetta di citarla: “La cute diventa opaca e si raggrinzisce producendo rughe, i denti diventano neri, l’alito cattivo; una donna che si presenta con la voce da uomo al mattino, tossendo e scatarrando come un vecchio, non è certo femminile. Un uomo che si vede davanti questo spettacolo magari qualche esitazione ce l’ha”.
Questo sì che è horror terapeutico. Con un effetto morphing abbiamo visto cambiare il nostro volto in pochi secondi. E non era un bel vedere.
Però qualche appunto dobbiamo farlo. Doveva mirare al target con un testimonial efficace. Doveva farlo dire a Veronesi. Un bel signore di mezz’età, viveur, tombeur, grimpeur. Uno che un po’ ti mette paura e un po’ ti fa il baciamano. E magari le due cose insieme un paio di sigarette in meno te le fanno fumare. Con lui il target femminile dai 50 in su era assicurato.
Se voleva puntare alle più giovani bastava un bel testimonial da calendario metrosex. Provo ad aiutarla. Gassman no. Con tutti quei piloni sempre dietro fa un po’ elettromagnetismo e anche quello alla pelle non deve fare troppo bene. Magari Raul Bova o Costantino Vitagliano. Con quelli sì che acchiappava dai 20 ai 50.
Scendere in prima linea lei, con quella faccia appassita, quegli occhi stanchi, quel colorito spento, ce lo lasci dire ministro, è stato un po’ un azzardo. Pensi a sua moglie. Tutte le mattine si trova davanti uno come lei. Che di sicuro non fuma, ma per il resto è quello che è. Cosa dovrebbe farle smettere per ottenere dei miglioramenti?
Ma lei è un uomo. E gli uomini vanno presi per quello che sono. Pacchetto completo. Siamo noi donne che dobbiamo rincorrere il tempo e la perfezione. Siamo noi che dobbiamo tenere acceso il fuoco della femminilità e farvi restare il più a lungo possibile (anche lì, come per le rughe nulla è per sempre) quelli che “non esitano mai”.
Ministro, la prossima volta abbia qualche esitazione. Non quella che le auguriamo non la colga mai, nemmeno davanti alla tabagista più accanita. Un’esitazione a mirare alla femminilità. Che è sempre stata fatta di qualcosa di complicato e misterioso, di variegato e sottile. Voglio comunque farle una promessa. Smetterò di fumare e, come dice Woody Allen, forse vivrò una settimana in più. Ma in quella settimana spero che non piova e che non ci sia ancora lei ministro della Salute.
(Cinzia Leone)
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